Matteo 2 riporta la famosa storia dei Magi, in viaggio per vedere Gesù, e di quella che spesso viene chiamata la “stella di Betlemme”:
Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra. Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra.
(Matteo 2.9-11)
Che storia straordinaria: gli uomini provenienti dall’Est, la stella che appare per guidarli, e i doni offerti al Messia. Chi erano questi Magi? Molto probabilmente, venivano da Babilonia, che era il centro della civilizzazione del tempo, e che storicamente aveva una comprensione dell’astronomia avanzata. A quei tempi, l’astronomia era strettamente legata all’astrologia, un concetto che forse oggi può sembrarci strano. Eppure, nell’antichità, erano molto vicine. Oggi gli americani continuano a leggere l’oroscopo; molti non sanno nemmeno da dove iniziare per elencare le dodici tribù di Israele, ma sicuramente sanno se sono del segno del Leone, dei Pesci o dell’Aquario. Nella cultura babilonese, quei Magi erano dei veri studiosi delle stelle. Studiavano sia l’astronomia che l’astrologia. In modo aneddotico, sappiamo che, dopo la cattività babilonese, a Babilonia era rimasta una grande comunità di Giudei. Forse proprio a causa di questo, vedendo quel fenomeno astronomico, ne dedussero che un re stava per nascere ad Israele. Capirono subito il significato messianico di quella stella. Nonostante, per nome, quei Magi fossero dei gentili, furono colti da una grande agitazione a causa di quell’evento. Non sappiamo quanto fosse grande il gruppo di Magi, ma sappiamo che, probabilmente, percorsero più di 800 chilometri da Babilonia alla Palestina per vedere il Messia e adorarlo.
La stella fece loro da guida. Ma che stella era? Sicuramente, fu uno dei fenomeni più spettacolari al mondo. Di recente, ho letto The Great Christ Comet: Revealing the True Star of Betlehem (“La grande cometa di Cristo: la rivelazione della vera Stella di Betlemme”) del Dott. Colin R. Nicholl. Il Dott. Nicholl descrive nel dettaglio quella stella, o cometa. A suo parere, la Stella di Betlemme è stata un fenomeno naturale avvenuto ai tempi della nascita di Gesù, quello che gli scienziati chiamano “grande cometa”: comete che orbitano a lungo, apparendo più volte nel corso della storia. Si sarebbe trattato, dunque, di una stella come la cometa di Halley, che ritorna ad apparire ogni tanto, nonostante Dr. Nicholl non ritenga si sia trattato della stessa cometa. Dio aveva preordinato che la Stella di Betlemme apparisse in quel momento per indicare che Cristo era nato, proprio come aveva ordinato ogni aspetto della storia fino a quel momento.
Sappiamo, ovviamente, che Dio avrebbe benissimo potuto far apparire dal nulla una stella per poi farla scomparire. Il cristianesimo è completamente sovrannaturale nelle sue convinzioni. Dobbiamo, però, distinguere naturale e sovrannaturale. Dio è il Dio di entrambi questi reami, ed essi sono irrevocabilmente intrecciati. Le leggi naturali ordinarie dell’universo non sono altro che modi ordinari in cui Dio, nella Sua provvidenza, governa l’universo. Alla fine, Dio governa su tutte le cose, naturali e sovrannaturali, ordinarie e straordinarie, ed opera attraverso esse in modi diversi. Il Dr. Nicholl sostiene che quella stella sia stata un fenomeno naturale, seppur soprannaturalmente ordinato da Dio.
Nel mondo antico, le comete erano spesso considerate dei presagi. Potevano essere positivi o negativi, e testimoniavano l’arrivo di un grande evento umano o naturale. Si credeva che le comete potessero anticipare grandi nascite o grandi morti, battaglie, terremoti, eruzioni vulcaniche. L’Antico Testamento bandiva l’astrologia, ma Dio non era restio ad utilizzare i fenomeni naturali per manifestare cose di rilevante importanza nel tempo e nello spazio. Ad esempio, quando Mosè si trovava di fronte al Mar Rosso seguito da carrozze egiziane e bloccato dalle acque, Dio usò un vento forte per dividere il Mare permettendo agli Israeliti di passare. Dio usa spesso mezzi ordinari, “naturali”, in modo straordinario. Il Suo tempismo è miracoloso. Qui vediamo, ancora una volta, questo intreccio di naturale e sovrannaturale, di ordinario e straordinario. Non è così diverso dal modo in cui Dio ha mandato il Suo glorioso Figlio a nascere in un’ordinaria mangiatoia. Lì, il miracoloso è nato nel mezzo dell’ordinario. Angeli e pastori l’hanno adorato. La stella, infine, ha guidato i Magi al promesso Messia, in modo che potessero adorarlo. Questo Natale, cogliamo anche noi l’occasione per adorarlo.
Articolo originale: What Was the Star of Bethlehem?, copyright year 2022 (Originally published in 2015) by R.C. Sproul, Ligonier Ministries. Used by permission. Tradotto con permesso.
Traduzione italiana Paini Alessia @FedeRiformata.com
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