È molto comune sentir parlare dei “Cinque Punti del Calvinismo”. Anch’io, quando ero alunno di una scuola per catecumeni, con lo scopo di diventare membro della Chiesa Presbiteriana del Brasile, ricordo di aver sentito parlare diverse volte di questo tema. Tuttavia, la mia convinzione non era altro che il fatto che l’autore di questi punti fosse lo stesso riformatore del VI secolo: Giovanni Calvino. Solamente in un Seminario sono entrato in contatto con opere letterarie su questo tema, e così penso di aver compreso cosa veramente siano i Cinque Punti del Calvinismo.
L’obiettivo di questo breve articolo, dunque, è chiarire in forma semplice chi di fatto scrisse quelli che sono chiamati i Cinque Punti del Calvinismo, per quale motivo siano stati scritti e perché sono cinque invece che sette, o dieci.
Tenteremo inoltre di comprendere la loro rilevanza per la nostra teologia.
1. Autori
Al contrario di ciò che molti pensano, non fu Giovanni Calvino a scrivere i Cinque Punti del Calvinismo. A volte, alcune persone rimangono sorprese da questa affermazione. Quindi la grande domanda che viene fatta è: se non è stato Calvino, chi è stato? “Questi cinque punti furono formulati dal Sinodo di Dort, Sinodo convocato dagli Stati Generali (dell’Olanda) e composto da un gruppo di 84 teologi e 18 rappresentanti secolari, tra cui c’erano 27 delegati da Germania, Svizzera, Inghilterra, e altri paesi europei, riuniti in 154 sessioni, dal 13 Novembre 1618 sino al Maggio del 1619”. [1]
Pertanto, pecca di ignoranza chi afferma che sia Giovanni Calvino l’autore di questi cinque punti, perché, in realtà, l’affermazione corretta sarebbe che questi punti sono semplicemente fondati sulle dottrine da lui insegnate. Dunque questo sistema dottrinario, se così vogliamo chiamarlo, fu elaborato solamente 54 anni dopo la morte del grande riformatore (1509-1564).
2. Ragioni per cui furono scritti
I Cinque Punti del Calvinismo furono formulati in risposta ad un “documento conosciuto nella storia come ‘Rimostranza’, o ‘Protesta’”[2], presentato allo Stato d’Olanda dai “discepoli di un professore di un seminario olandese, chiamato Jacob Hermandszoon, il cui soprannome latino era Arminio(1560-1600). Nonostante fosse inserito nella tradizione riformata, Arminio aveva seri dubbi riguardo alla grazia sovrana di Dio, siccome era simpatizzante agli insegnamenti di Plagio ed Erasmo, nei quali si fa riferimento al libero arbitrio dell’uomo” [3]. Questo documento, formulato dai discepoli di Arminio, aveva l’obiettivo di cambiare i simboli ufficiali delle dottrine delle chiese d’Olanda (Confessione di Fede Belga e Catechismo di Heidelberg), sostituendoli con gli insegnamenti del loro maestro. Dunque, l’unico motivo per cui i Cinque Punti del Calvinismo furono formulati era di dare risposta al documento presentato dai discepoli di Arminio.
3. Perché Cinque Punti?
Questo documento formulato dagli alunni di Jacob Arminio aveva come teoria cinque punti principali, conosciuti come i “Cinque Punti dell’Arminianesimo”. Come abbiamo già detto prima, in risposta a questi Cinque Punti dell’Arminianesimo, il Sinodo di Dort elaborò quelli che conosciamo come “Cinque Punti del Calvinismo”, invece che sette o dieci. Questi punti del calvinismo sono conosciuti mondialmente con la parola TULIP, un acrostico popolare che, in lingua inglese, significa:
T – Total Depravity – Depravazione Totale
U – Unconditional Election – Elezione Incondizionata
L – Limited Atonement – Espiazione Limitata
I – Irresistible Grace – Grazia Irresistibile
P – Perseverance of Saints – Perseveranza dei Santi
4. I Cinque Punti dell’Arminianesimocontro i Cinque Punti del Calvinismo
5. Considerazioni finali
Per informare il lettore di tutta la storia, Spencer ci dice che dopo il Sinodo di Dort si riunirono in 154 sessioni in un “completo esame delle dottrine di Arminio e comparare attentamente i suoi insegnamenti con gli insegnamenti della Sacra Scrittura, e giunsero alla conclusione che gli insegnamenti di Arminio erano eretici” [5]. “E non solo, il Concilio impose la censura ecclesiastica ai ‘rimostranti’ deponendoli dai loro incarichi, e l’autorità civile (il governo) li bandì dal paese per circa sei anni”. [6]
In conclusione, credo che la differenza cruciale tra l’arminianesimo e il calvinismo si riassuma nella parola “sovranità”. Mentre i calvinisti credono che Dio operi la salvezza nella vita dell’essere umano secondo la Sua liberà e sovrana volontà, gli arminiani affermano che l’uomo sia capace di decidere se desidera o no essere salvo. Se partiamo dalla premessa che l’uomo sia completamente morto davanti a Dio come ci insegna Efesini 2:1, possiamo capire perché la salvezza dipenda solamente dalla grazia e dalla misericordia del SIGNORE, poiché “non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia” (Romani 9:16). Credo dunque che gli obiettivi di questo articolo siano stati effettivamente soddisfatti, mostrando dunque la vera storia dei “Cinque Punti del Calvinismo”. Che Dio nostro Signore ci benedica e ci dia sempre la grazia di essere veri propagatori della storia riformata.
Rev. André do Carmo Silvério
Insegnante di Teologia Pastorale al Centro Presbiteriano di Specializzazione Andrew Jumper. Articolo originale: http://www.monergismo.com/textos/jcalvino/joao_calvino_5pontos_silverio.html
Traduzione Paini Alessia @FedeRiformata.com
Per l’utilizzo degli articoli del nostro sito incoraggiamo i link diretti alla pagina originale. In caso di copia e incolla, per favore, scrivete il sito di provenienza.
Comments