Come ministro riformato, mi trovo regolarmente ad affrontare domande sulla teologia riformata. A volte, mi viene chiesto di spiegarne un punto in particolare; altre volte mi viene chiesto semplicemente di spiegare cosa essa sia.
A seconda di chi sia a chiedermi la domanda e dal tono in cui mi viene chiesta, che è forse la cosa più importante tra le due, spesso inizio a rispondere spiegando cosa la teologia riformata non sia. Questo metodo di descrizione, tradizionalmente chiamato via negativa, è spesso usato nell’identificazione degli attributi divini, ed è un metodo utile nell’approccio di numerose tematiche. Nonostante non sia necessario utilizzare questo approccio su ogni tema possibile, esso può essere d’aiuto nel comprendere le complessità di temi specifici, specialmente quando questi sono stati, nel tempo, mal spiegati e mal capiti.
Per quasi due anni ho lottato contro la teologia riformata per come mi era stata spiegata. Quando ho incontrato per la prima volta la parola “riformato”, ero ai primi incontri con la Bibbia e, in realtà, mi era stato detto che la teologia riformata sosteneva che l’uomo non fosse altro che un burattino attaccato a dei fili, senza alcuna libertà, soggetto ad una divinità parziale che sceglie eccentricamente chi salvare e chi vuole gettare nelle fiamme eterne dell’inferno. Mi è stato detto degli “eletti glaciali”, che non credono nella necessità dell’evangelizzazione né pregano perché non importa ciò che facciano, avendo Dio predeterminato ogni cosa.
La mia idea della teologia riformata era completamente distorta, e solo aprendo la Bibbia e studiando la sovranità di Dio mi sono convinto della sua verità. Ho scoperto il Dio della Bibbia, il Cristo della Bibbia, il Vangelo della Bibbia e, di conseguenza, la dottrina biblica della salvezza. Trovandomi ad un bivio, lungo il mio percorso spirituale, ho dovuto accettare la mia erroneità, e sono rimasto estremamente colpito nello scoprire che la teologia riformata non è, in realtà, una teologia determinista; che non è contraria alla preghiera e all’evangelizzazione; che non è la difesa di una divinità capricciosa che inganna il cuore degli uomini mentre li fa ballare tirando dei fili invisibili. Per grazia di Dio, di fronte al Suo volto (coram Deo), ho potuto vedere la bellezza e la semplicità della teologia riformata – una teologia che non è altro che la teologia della Scrittura.
Rev. Burk Parsons
Pastore della Saint Andrew’s Chapel a Sanford, Florida. Autore ed editore di diverse opere di stampo riformato. Potete seguirlo su twitter, @BurkParsons
Articolo originale: Why Not?, copyright year 2005 by Burk Parsons, Ligonier Ministries. Used by permission. Tradotto con permesso.
Traduzione italiana Paini Alessia @FedeRiformata.com
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