Dovere è una di quelle parole che un tempo avevano molto peso, ma che l’hanno perso con il tempo. È ancora un concetto importante in campo militare, ma in tutti gli altri contesti fare qualcosa per dovere ha assunto una connotazione negativa. “Dici di amarmi solo perché devi.” “Vanno in chiesa solo perché devono.”
Nel XIX sec., invece, essere chiamati a fare il proprio dovere era un’ispirazione. Appena prima della Battaglia di Trafalgar, l’Ammiraglio Nelson alzò delle bandiere che mandarono un messaggio chiaro alla sua flotta: “L’Inghilterra si aspetta che ogni uomo faccia il suo dovere.” Quelle parole furono elettrizzanti non solo per i membri della flotta, che riuscì a vincere contro Napoleone, ma anche per il popolo inglese, che ne fece uno slogan nazionale. William Wordsworth, poeta romantico dall’impatto rivoluzionario, scrisse un’emozionante celebrazione del concetto nella sua poesia “Ode al Dovere”.
Il dovere porta con sé un peso morale, ma non è esattamente sinonimo di moralità. Un soldato potrebbe pensare che sia suo dovere tenere pulita la sua uniforme e forse la sua caserma era sempre pronta per le ispezioni, ma non c’è alcun aspetto morale che lo spinga a farlo. Un gentiluomo vittoriano poteva essere un donnaiolo, uno scommettitore e uno sprecone, ma bastava che lo si accusasse di non aver fatto il suo dovere – verso la famiglia, la nazione o la sua professione – per dar inizio a un duello.
Il dovere è un obbligo nei confronti di una posizione, un ruolo o una stazione. Nel cristianesimo, i doveri sono le responsabilità che derivano dalla vocazione di una persona.
Il Catechismo Minore di Lutero insegna la dottrina della vocazione con l’aiuto di una “Tavola dei Doveri”. Consiste in semplici versetti che insegnano come dovrebbero portare avanti la propria chiamata ministri e membri della chiesa, governanti e cittadini, mariti e mogli, genitori e figli, datori di lavoro e lavoratori. Queste vocazioni sono tutte “ordini santi” – un termine precedentemente riservato a preti, monaci e suore – per vivere la fede cristiana.
Queste vocazioni si trovano nella famiglia, nel posto di lavoro, nella nazione, e anche nella chiesa. Ciò significa che abbiamo dei doveri da rispettare in ognuno di questi ambiti. La maggior parte delle persone provano un certo senso di dovere in queste aree, per quanto vago, ma la Bibbia accresce considerevolmente questi doveri, e li carica di significato spirituale.
Un uomo potrebbe considerare un suo dovere mantenere la propria famiglia. Nella famiglia tradizionale, la moglie potrebbe credere che il suo dovere sia tenere pulita la casa e sfamarne i membri. (Anche nelle famiglie meno tradizionali in cui la moglie lavora le stesse ore del marito, potrebbe sentirsi in colpa nel sottrarsi ai “doveri” della casa.)
La Bibbia ha poco da dire su questi tipi di divisione del lavoro, ma va molto più in profondità nelle aspettative di Dio per queste chiamate. Alle mogli è comandato di sottomettersi ai loro mariti, “come al Signore” (Ef 5.22). È questo il dovere della moglie. Ai mariti viene detto di amare le proprie mogli, “come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei” (v.25). È questo il dovere del marito. Lui deve sacrificarsi per la moglie. Lei deve rinnegare sé stessa per il marito. Questi doveri di abnegazione reciproca per amore del coniuge possono effettivamente essere rappresentati del marito che lavora duro per mettere il cibo in tavola e dalla moglie che lavora duro per preparare quel cibo e per pulire la tavola, ma possono anche prendere altre forme. Dietro a questi comuni doveri familiari, si trova il Vangelo di Cristo. Egli ha dato la Sua vita per amore della Sua chiesa. Chi fa parte della Sua chiesa rinnega sé stesso nell’accettare il sacrificio di Cristo.
Il rapporto tra marito e moglie, dunque, è un esempio di ciò che Gesù disse della vita cristiana in generale:
“Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà” (Lu 9.23-24).
La croce non si riferisce solo alla sofferenza, ma al sacrificio, al rinnegamento, e persino la crocefissione del sé per qualcun altro. La croce dev’essere portata quotidianamente, quindi il Signore non si sta riferendo a qualche glorioso martirio, ma ai compiti ordinari, giornalieri della vita: la vocazione.
Il proposito di ogni singola vocazione, secondo Lutero, è amare e servire il proprio vicino. Amare qualcuno implica sacrificarsi per l’altro. Questo vale per ogni vocazione: è il dovere dei genitori nei confronti dei figli, e dei figli nei confronti dei genitori. Questo descrive il nostro dovere nei confronti della nazione, nella nostra vocazione come cittadini, e descrive i nostri doveri nella chiesa.
Nel lavoro, i doveri potrebbero essere tanto semplici quanto il presentarsi in orario, seguire le istruzioni, e lavorare onestamente. Invece che dormire troppo, evitare di impegnarsi e fare ciò che vuole, il lavoratore rinnega sé stesso per i clienti, il capo e i colleghi, così che per la famiglia che mantiene con quel lavoro. Quando torna a casa stanco morto, possiamo dire che abbia presentato il proprio corpo in sacrificio vivente (Ro 12.1).
Eppure, non c’è merito, non c’è premio speciale per chi fa il suo dovere. Gesù lo afferma chiaramente nella conclusione di una delle sue parabole: “Così, anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che vi è comandato, dite: "Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quello che eravamo in obbligo di fare"” (Lu 17.10).
Siamo salvati per grazia mediante la fede in Cristo per l’opera del Suo sacrificio, non per le nostre opere o i nostri sacrifici. Eppure, Cristo ci chiama a servire nella nostra vita ordinaria, con quella “fede che opera per mezzo dell'amore” (Ga 5.6). Ci chiama ad essere fedeli nelle nostre numerose vocazioni. Questo potrebbe non implicare grandi cose, ma implica sicuramente cose minime (Lu 16.10), come fare semplicemente il nostro dovere.
Dr. Gene Edward Veith
Prevosto e professore emerito di Letteratura al Patrick Henry College, direttore del Cranach Institute al Concordia Theological Seminary di Fort Wayne, Indiana (USA).
Articolo originale: Do Your Duty, copyright year 2014 by Gene Edward Veith, Ligonier Ministries. Used by permission. Tradotto con permesso.
Traduzione italiana Paini Alessia @FedeRiformata.com
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