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La bontà


Una condotta santa che glorifica Dio: la bontà (Matteo 7:12; Romani 12:9-21)

La Bibbia parla della bontà come di un Frutto dello Spirito, facendoci capire che questa bontà non nasce semplicemente dalla volontà o dallo sforzo umano. Infatti, la natura umana è essenzialmente compromessa dagli effetti del peccato originale. L’uomo distante da Dio, morto nei suoi delitti e peccati, non sarà mai in grado di produrre la vera bontà.

Diverse volte il Signore Gesù criticò coloro che erano apparentemente buoni, chiamò ipocriti coloro che vivevano di un’esteriorità ingannevole, coloro che si vantavano di una religiosità vuota, basata solo su precetti umani. L’esempio classico è quello del giovane ricco (Marco 10:17-22), che si presenta a Gesù chiamandolo “Maestro buono”, e che riceve la risposta: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio”. Questo episodio ci fa capire chiaramente il difetto che abbiamo tutti, di considerarci buoni e di pensare che il nostro vano moralismo possa richiamare l’attenzione di Dio.

“Celebrate il SIGNORE, perché egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno.” (Salmo 136:1)

Celebriamo Dio, che ci ha salvai e che ci ha dato una nuova vita. Adesso abbiamo lo Spirito di Cristo che dimora in noi, e che ci rende in grado di seguire una condotta santa che glorifica Dio. Il Frutto dello Spirito è il normale prodotto di ogni credente guidato dallo Spirito. In Efesini 5:18, Paolo parla di non ubriacarsi con il vino, ma di riempirsi di Spirito Santo, facendo capire che la vita del cristiano dev’essere controllata, e dev’essere sotto la piena influenza dello Spirito Santo. Ciò che ci rende in grado di vivere così, vincendo la nostra vecchia natura e le opere nefaste della carne, è il potere di Dio nella nostra vita.

Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti” (Matteo 7:12)

L’insegnamento di Gesù, come vediamo in questo versetto, di trattare gli altri come desideriamo essere trattati, conosciuto generalmente come “regola d’oro”, è valido anche al giorno d’oggi, e deve essere portato fino alle sue conseguenze più profonde. Qui vediamo la bontà dichiarata nella sua forma più enfatica e altruista.

Ora, come nuove creature, possiamo manifestare al mondo la vera bontà che è Frutto dello Spirito. In realtà, siamo chiamati a mettere in pratica questo attributo che riceviamo dallo stesso Dio. Ecco alcuni modi di rendere questo insegnamento una realtà nelle nostre vite:

1. Dio ha preparato le buone opere affinché le mettiamo in pratica (Efesini 2:10)

Proprio così! Il nostro Dio, che è un buon Padre, ha preparato un cammino di bontà, affinché i Suoi figli possano percorrerlo realizzando opere che glorifichino il Suo nome. Dio, oltre a darci una nuova vita in Cristo Gesù, è anche Colui che genera per noi opportunità di mettere in pratica la vera bontà, avendo sempre di fronte a noi qualcuno da incoraggiare o consolare, o che ha bisogno di sentire il messaggio del Vangelo della grazia salvifica di Dio.

2. Vincere il male con il bene (Romani 12:21)

La raccomandazione, qui, è quella di non smettere mai di credere nella forza della bontà. È potente ciò che un atto di bontà può fare nella vita di colui che lo riceve. Siamo chiamati a seguire questa buona lotta anche se, apparentemente, i risultati sono minimi. Questo mi ricorda di quella storia di un uomo che, in spiaggia, rigettava le stelle marine in acqua provando a salvarle. Quando gli chiesero se le sue azioni avrebbero fatto la differenza di fronte a tutte le stelle marine sparse sulle spiagge, egli rispose che avrebbe sicuramente fatto la differenza per quella stella che stava ritornando in mare. Andiamo avanti così, credendo di poter vincere il male mettendo in pratica la vera bontà.

3. Non stanchiamoci di fare il bene! (Galati 6:9)

Per finire, resta la sfida di perseverare nella pratica della bontà. Molti si sono sentiti scoraggiati di fronte all’ingratitudine, alle delusioni, ai cuori induriti o alla mancanza di prospettiva da parte di coloro che hanno ricevuto la nostra bontà, che si sono rifiutati di cambiare vita. Di fatto, è molto difficile fare il bene senza puntare a qualcosa, fare il bene semplicemente per il gusto di farlo. Ma, così come Dio continua a fare cose buone per tutti gli uomini, tanto buoni quanto cattivi (Matteo 5:45), dobbiamo anche noi, Suoi figli, manifestare quel Frutto dello Spirito chiamato bontà.

Pr. Adelchi Rangel

Chiesa Oitava di Belo Orizonte

Traduzione Paini Alessia @FedeRiformata.com

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